Afterzabirra numero trentatre

Cose che ci mancano, questa sera. Come paese, come persone.

Sogni veri, storie finte, che non se ne può più, si basano sui film ma non ti danno mai qualcosa più di un freddo vuoto: da qui la voglia di non sprecare più una parola, perché il gioco proprio non lo si regge più, queste storie sono anni che urtano, e rovinano ambizioni e talenti da troppo tempo.

L’innovazione, quella visibile e quella invisibile, e le regole, quelle visibili e quelle invisibili.

Cose che abbiamo, anche, orgoglio nazionale, impero romano, grandi auspici, visione, vaste praterie di possibile, ampi sentieri del probabile, seminascoste piste di difficile ma fattibile.

Il tutto, invece del letto di rucola, lo adagiamo sulle storie e le esperienze delle persone che le hanno volute condividere, con tutto il sapore di vero e vivo che passa quando raccontiamo le cose che hanno segnato la nostra traiettoria umana, personale e professionale insieme.

Grazie delle parole che avete portato, e che restano sul tavolo, a risuonare dentro, con i boccali vuoti. Buona estate.

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