· Massimo Bocca · 2 min read
Terzabirra numero trentasette
![Registro un po' di attenzione intorno a #terzabirra, in questo periodo. [...]](/_astro/terzabirra.B4eE2jVP.png)
Registro un po’ di attenzione intorno a #terzabirra, in questo periodo.
Mescolata online/offline, come al solito.
Persone che dicono ah, io ci verrei, ma siete un gruppo chiuso.
Persone che dicono ah, ci sono venuto, e non avevo capito cosa fosse.
Persone che dicono io non ho ancora capito di cosa si parla.
Persone che dicono ma non c’è una registrazione, così capisco se mi piace, e se metterci del tempo?
Persone che dicono ma come ti/vi è venuto in mente?
Terzabirra è nata da un’idea: provare a mettere a disposizione una possibilità.
E poi stare fermi. E vedere che succede.
Vedere quali falene gradiscono questa luce, vedere che faccia fanno quando scoprono che non brucia.
Dicono: ma perché non lo scrivi, quel che succede? Verrebbero molte più persone!
Perché quello che ci diciamo lì dentro lo diciamo a chi c’è, non a non chi c’è; fare numeri non è mai stato importante (anche se li abbiamo fatti).
Perché ci va bene essere “assaggiati e valutati”, ma questo non è gratis: si paga in presenza e sforzo. Essere lì, esserci. Anche in silenzio, in un angolo: la retorica del prendere la scena ha un po’ stufato, si può dare un contributo anche solo partecipando.
Da qualche parte qualcuno lo ha scritto, lo ha detto: terzabirra è stata per molti un’occasione per farsi vedere. Lasciarsi vedere. E per altri una palestra di osservazione, in cui “guardare” assume una curvatura un po’ diversa dalla solita scansione con esame incorporato.
Il fatto che non ci sia un biglietto non significa che non ci sia nulla da pagare.
Se volete, se siete disposti a pagare, c’è un posto per voi.